narducciMILANO (AIMnews.it) – “Il business degli Sms è quello che mostra attualmente un forte trend di crescita ed è per questo che stiamo puntando molto, sia attraverso la crescita organica sia tramite acquisizioni”. Parola di Omero Narducci, Cfo di Mobyt, società leader in Italia nel mobile marketing e mobile service.

Con l’Ipo all’Aim Italia avete raccolto circa 4 milioni di euro al netto delle spese di quotazione. Che, come indicato nel Prospetto, avete già iniziato ad utilizzare per fare acquisizioni…
Abbiamo completato l’acquisizione del 100% di Mobile Solution e siglato l’accordo vincolante per l’85% di DigiTel Mobile. Si è trattato di due ottime operazioni sia sotto il profilo industriale che sotto quello finanziario, visto che nessuna delle due aveva debiti, ma anzi una buona liquidità netta. A fine giugno a livello consolidato avevamo 3,3 milioni di  euro di posizione finanziaria positiva che ci consentono di puntare a nuove operazioni straordinarie.

Avete già in programma qualcosa?
Siamo un soggetto economico che deve decidere in ogni momento se sia remunerativo investire in nuove società. Ovviamente tutto dipende dai prezzi dell’operazione e dalla redditività delle aziende target. In questo, Mobile Solution è stata un’ottima acquisizione: si tratta di una società che nel 2014 ha realizzato un fatturato di euro 3,8 milioni e euro 0,4 milioni di ebitda, ma cresce costantemente di euro 1,5 milioni l’anno. Valutiamo come buone operazioni quelle incluse nell’intervallo tra 0,5 e 0,8 volte il fatturato, ma si può arrivare anche a 1 volta i ricavi se la redditività dell’azienda lo giustifica.

A livello consolidato operate in due comparti, sms e web. Quali sono le caratteristiche delle due aree di business?
Il settore in cui siamo più forti è sicuramente quello degli SMS. E che contribuisce a quasi il 90% dei ricavi consolidati. Per crescere abbiamo puntato sul segmento della piccola clientela, che ci ha permesso di mantenere una certa redditività e che è comunque un comparto in buona crescita. Uno zoccolo duro con margini interessanti. Questo ci ha consentito di aumentare i volumi e quindi di iniziare a spuntare prezzi migliori presso le compagnie telefoniche. A questo punto possiamo iniziare a proporci anche presso i grandi clienti. Del resto, mentre sui piccoli clienti la competizione è principalmente sui servizi aggiuntivi all’invio dei messaggi, con i grandi il confronto è invece sui prezzi.

Qual è l’uso degli sms?
Per quanto riguarda il segmento small business, per ora, si tratta essenzialmente di fidelizzazione della clientela. Ma in un prossimo futuro l’evoluzione sarà verso i messaggi pubblicitari.

E il web?
In questo segmento siamo tra gli operatori più piccoli, ma possiamo contare su una nostra nicchia di mercato con un prodotto specifico definito “volantino digitale”. È un comparto che non intendiamo trascurare, come anche quello del mailing, dato che ha marginalità maggiore, intorno al 20%. E inoltre ci consente di proporre nuovi servizi dedicati con l’obiettivo di incrementare la redditività per singolo cliente.

Il primo semestre si è chiuso in crescita con euro 11,5 milioni di ricavi e euro 1,4 di ebitda. Che prospettive vi sono per il secondo?
Considerando anche società acquisite nel corso del semestre, il consolidato proforma evidenzia ricavi per euro 13,1 milioni e un ebitda di euro 1,8 milioni, con un 13,5% di marginalità. Diciamo poi che il primo e il terzo trimestre sono generalmente più deboli del secondo e quarto, ma se aggreghiamo i dati con un’ottica di sei mesi, i due semestri grosso modo si equivalgono.

Alcune partecipate hanno una redditività superiore a quella del gruppo. Come vi state muovendo per far crescere i margini?
Nel primo semestre 2014 il nostro ebitda margin era all’8% e a fine 2014 era salito al 9%. quest’anno, a fine giugno, è già al 13,7 %. Contiamo di riuscire a incrementarlo ancora per la fine dell’anno.

E all’estero come sono le prospettive delle vostre partecipate?
In Francia rileviamo un buon miglioramento dei servizi esclusivi, e di conseguenza, anche nei risultati del secondo semestre. Prevediamo conti in crescita anche in Spagna e Gran Bretagna.