cesare venezianiMILANO (AIMnews.it) – I numeri di MC-link presentati in occasione delle relazione semestrale confermano, a livello di capogruppo*, la crescita della società, fondata nel 1999 e ora tra i principali operatori italiani nel settore delle telecomunicazioni elettroniche e digitali. A illustrare le strategie e i prossimi passi della società è Cesare Veneziani, amministratore delegato di MC-link.

I ricavi per servizi a canone continuano a fare la parte del leone nel vostro conto economico….
Rappresentano il nostro core business. Ogni società di telecomunicazioni detiene in questa voce la parte più importante dei propri ricavi, quella che da una parte stabilizza il fatturato e dall’altra lo fa progredire con regolarità: nel nostro caso la customer base cresce di circa 1,5 milioni all’anno. Ma negli ultimi anni ha iniziato a pesare anche la parte di ricavi derivante dalla consulenza alle imprese.

Motivo per cui avete acquisito Simple Solutions…?
Si tratta di una società di Parma attiva nella consulenza aziendale nei campi dell’ottimizzazione e della produttività. Si è trattata di un’operazione già programmata da tempo che si inserisce nell’ambito del piano di espansione e crescita per linee esterne, volto a incrementare la customer base a bassi costi marginali per lo sviluppo dell’offerta di servizi di MC-link.

Altre operazioni in vista, quindi?
Ci guardiamo sempre intorno. Accanto alla crescita per linee interne, puntiamo infatti a operazioni straordinarie che abbiano un senso industriale e non solo finanziario. Società con attività complementari che possiamo rilevare a multipli interessanti e che ci permettano di aumentare la nostra massa critica e accrescere fatturato e redditività. Un esempio è stata l’acquisizione di Alpikom nel 2009 che ci ha permesso di rilevare un operatore concentrato nel trentino, con infrastruttura di fibra ottica, interconnessioni e data center.

Eventualmente anche all’estero?
Al momento escludo questa opzione. Vi sono due paletti che ostacolano un’espansione internazionale: da una parte, le potenzialità dell’infrastruttura di rete che abbiamo in Italia e che vogliamo far rendere e, dall’altra, tutto l’aspetto regolamentare che è ovviamente diverso negli altri Paesi. Quindi rimaniamo nel nostro Paese.

Senza temere le difficoltà dell’economia?
Da 15 anni cresciamo costantemente in un mercato che soffre almeno da cinque anni.

Come pensate di finanziare eventuali acquisizioni?
Decideremo lo strumento migliore nel momento in cui avremo individuato e delineato l’operazione. Aumento di capitale aperto o riservato, emissione di obbligazioni oppure di obbligazioni convertibili: sono tutte opzioni che valuteremo anche in relazione alle dimensioni dell’impresa target.

I target 2015 li avete già definiti nella relazione semestrale…
Sì, circa 40 milioni di euro per il valore della produzione e almeno 7,5 milioni di euro per l’ EBITDA. La marginalità cresce più dei ricavi grazie a un mix di maggiore redditività e di efficientamento sul lato dei costi. Obiettivi che, alla luce dell’andamento del terzo trimestre, riteniamo siano ampiamente alla portata.

E per il 2016 un report di Integrae Sim vi accredita di quasi € 47 milioni di ricavi ed € 10 di ebitda.
Da parte nostra puntiamo a valorizzare e far rendere l’infrastruttura e i tre data center di cui disponiamo, fornendo servizi di sicurezza, Vpn, cloud, disaster recovery. Le stime sono ovviamente degli analisti, però capisco il punto di vista finanziario, così come il fatto che abbiano calcolato un target price di 11 euro, con il titolo che ora ne vale circa 6: la media dei competitor passa di mano a un valore di enterprise value tra 5,5 e 6 volte l’ebitda, Mc-Link invece a un multiplo di 4 volte.

Cosa pensa della quotazione su Aim Italia?
L’Ipo ci ha fornito cassa, ma anche e soprattutto maggiore credibilità nei confronti del mercato, degli istituti di credito, dei clienti. E una eventuale operazione straordinaria sarebbe anche la modalità con cui aumentare la quota di titoli sul mercato che per ora è al 10% circa.

Un altro fattore di crescita può essere la banda larga. Qual è la situazione?
Seguiamo con attenzione e interesse il piano del governo. Da parte nostra abbiamo già dato disponibilità e presentato la nostra manifestazione d’interesse. Ora siamo in attesa dei decreti attuativi.

 

* nel 2015 è stata presentata la relazione semestrale consolidata da MC-link, quindi non è possibile il confronto con il 2014 a livello consolidato.