GIORGIO NANI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI MOBYT SRLFOTO FILIPPO RUBINMILANO (AIMnews.it) – Il 2015 è stata un’ottima annata per Mobyt, con risultati molto buoni, ma contiamo di fare meglio quest’anno. A lanciare la sfida per un 2016 ancora migliore è Giorgio Nani, amministratore delegato della società leader in Italia nel settore Mobile Marketing & Services e attiva nel settore del web advertising: “Nel 2014 l’ebitda margin si è attestato al 9% circa dei ricavi, l’anno scorso ha raggiunto il 15% e per quest’anno cercheremo di migliorare ancora”

L’utile consolidato di 1,6 milioni è stato destinato interamente a riserve. Come mai?
La nostra decisione è stata quella di mantenere in azienda le risorse prodotte nel corso dell’esercizio per finanziare la nostra campagna di investimenti.

Oltre al risultato del 2015 potete contare su liquidità nette per 3,9 milioni e su quasi 100mila azioni proprie. Abbastanza per nuove acquisizioni?
Ci stiamo guardando intorno per una possibile crescita per linee esterne, un’operazione che è nel nostro dna alla luce delle acquisizioni fatte o completate lo scorso anno, da One-Etere a Mobile Solution, da K2 a Digitel Mobile. Quindi probabilmente già nel corso dell’anno potremmo allargare il nostro perimetro.

In Italia o all’estero?
Sicuramente in Italia. Inoltre, è vero che abbiamo in portafoglio azioni proprie e che di recente abbiamo incrementato il piano di buy back, ma finora tutte le nostre operazioni straordinarie sono avvenute per cassa.

Chi sono i vostri clienti?
Circa metà dei ricavi deriva da Pmi, l’altra metà dai cosiddetti big spender. Si pensi che nel complesso, lo scorso anno, gli sms inviati sono stati 653 milioni, il 31% in più rispetto al 2014. con ricavi netti proforma di 27,2 milioni.

E a livello di marginalità?
Sui grandi clienti la redditività è inferiore al 30%, come normale in questi casi, dato che si fa leva sui volumi; viceversa, con gli operatori small abbiamo una redditività decisamente superiore, alla luce di ricavi unitari molto più contenuti.

A dicembre avete presentato le linee strategiche di crescita: ci aggiorna?
Il settore degli Sms è quello che genera il 95% del fatturato. Si tratta di invii professionali, non di quelli del tipo peer to peer: un settore trasversale che viene utilizzato in molti ambiti, dalle banche e spesso anche da società come Google che utilizzano i messaggi ad esempio per il recovery delle password.

Ma sono solo clienti italiani?
Assolutamente no: si pensi per esempio che il nostro primo cliente è statunitense. Il servizio di Sms viene utilizzato quindi sia per mandare sms in Italia sia all’estero.

E gli altri comparti?
L’ambito E-mail si è sviluppato e si sta sviluppando tuttora attraverso progetti di crescita interna in ottica di integrazione del servizio sms, sfruttando cioè le possibilità di cross selling. Così come il settore Adv, su cui opera la nostra controllata Amm, peraltro partner di Google, per allargare la base della clientela e fornire nuovi servizi di web marketing. Infine l’ambito IoT, cioè il cosiddetto Internet delle cose: è l’ultimo nato ma darà grandi soddisfazioni. Anche in questo caso, infatti, potremo sfruttare le sinergie da cross selling per farlo crescere facendone beneficiare anche i clienti.

Ci fa un esempio di servizio di IoT che fornite?
La configurazione di un telecomando universale per la televisione è un esempio perfetto: alla luce della enorme quantità di marche e modelli in commercio, cercare il codice che corrisponde alla tv posseduta è un’operazione lenta e soprattutto complicata. Noi, con un semplice sms, risolviamo tutto in pochi minuti.

Buona parte degli investimenti saranno destinati alla tecnologia, puntando a un’unica piattaforma…
Esatto. Stiamo utilizzando diverse piattaforme a seconda dei clienti, ma l’obiettivo è ora quello di portare tutti su una unica applicazione integrando i servizi: questo ci permetterà da una parte di ridurre e soprattutto concentrare i costi di sviluppo e manutenzione e dall’altra di migliorare la redditività dell’azienda.