SM-6356MILANO (AIMnews.it) – L’innovazione, in Modelleria Brambilla, è entrata anche a livello di contratto di lavoro, con la possibilità, su richiesta dei dipendenti, di accantonare ogni ora di straordinario (altrimenti retribuita con una maggiorazione del 50%) in un’ora e mezzo di riposo compensativo. Un’intesa che potrebbe ora diventare un modello da replicare in altre aziende metalmeccaniche, in particolare per quelle situazione in cui vi è un forte ricorso agli straordinari. Abbiamo parlato di questo e delle strategie della società emiliana con l’AD Gabriele Bonfiglioli.

Quali vantaggi avete da questo accordo innovativo?
Flessibilità. Abbiamo periodi in cui servono gli straordinari per portare a termine le commesse ricevute, e altri in cui non ve ne è necessità e quindi tutti possono essere più svincolati e godere di maggiore riposo. L’accordo va in questa direzione e incentiva la flessibilità. Tenendo conto che in ogni caso è una scelta del lavoratore quella di essere retribuito o avere riposo compensativo.

Come sta andando il portafoglio ordini? A fine maggio avevate indicato 14 milioni di raccolta…
Il panorama rimane comunque difficile per il settore dell’automotive: Volvo ha annunciato che passerà esclusivamente all’elettrico e ibrido, la Francia che vieterà i motori a combustione interna e quindi tutte le case automobilistiche sono un po’ alla finestra e prima di fare investimenti elevati cercano di capire come si evolverà lo scenario. Ormai il diesel è completamente assente, mentre il benzina c’è ma con relativamente poche nuove motorizzazioni.

Per questo motivo state già diversificando la produzione?
Ci stiamo già lavorando da tempo e la recente acquisizione di Modelleria Ara va in questa direzione. In questo modo puntiamo sia a diversificare sia, all’interno dell’automotive, a fare prodotti diversi da testa e basamento motore. Quindi, parti telaio, parti strutturali, ecc. Attualmente l’automotive vale oltre il 90% del fatturato e in prospettiva, nel giro di qualche anno, ci piacerebbe arrivare a un quarto dei ricavi ottenuti fuori da questo comparto.

E come cercherete di arrivarci? Crescita organica o acquisizioni sulla scia di Ara?
Teniamo conto che uscire dall’automotive, nel nostro gergo, significa anche puntare sull’elettrico: questi nuovi motori rappresentano infatti un nuovo mercato e produrne delle parti significa già diversificare.

Sull’elettrico che spazi avete?
Stiamo riscontrando molte richieste sul lato investimenti. Ma molte case automobilistiche sono ancora indietro. Da parte nostra stiamo investendo risorse anche in questo settore, poi vedremo come si muoverà il mercato. In ogni caso le auto elettriche avranno comunque un mercato crescente, occorre capire con che tempistiche.

E come vanno le vostre operazioni in India e Messico?
La jv in India procede, siamo operativi da inizio anno e stiamo facendo le prime attrezzature. Il mercato indiano è molto interessante, molti clienti nel settore auto e nelle moto. Senza contare che sarà anche una base per tutto il sud est asiatico. In Messico abbiamo un accordo commerciale che sta dando buoni risultati.
A  livello di operazioni straordinarie, per il momento puntiamo a integrare Modelleria Ara.

Passaggio all’Mta?
Siamo ancora borsisticamente giovani, e siamo anche ancora piccoli. Non lo escludiamo, ma è ancora presto.