MILANO (AIMnews.it) – Gpi ha chiuso il 2017, anno caratterizzato da otto operazioni di M&A, con 180 milioni di euro di ricavi, il 32% in più rispetto all’esercizio precedente. In crescita i ricavi dall’estero (da 1,6 mln nel 2016 a 13 mln l’anno scorso), mentre i ricavi ricorrenti – 133,3 milioni – valgono ormai il 74% del consolidato. La business area Sistemi informativi è cresciuta del 75% a 78 milioni, quella dei Servizi amministrativi per la sanità del 7% a 81,2 milioni mentre le altre aree di business del 33% a 20,7 milioni. L’ebitda del gruppo è aumentato del 29% a 25,9 milioni e l’utile netto del 26% a 8,2 milioni. “I risultati dell’esercizio confermano la bontà delle scelte strategiche effettuate che hanno portato il gruppo a registrare nel triennio 2015-2017 un CAGR dei ricavi del 35% sospinto da un CAGR organico del 20%, in linea con il percorso di crescita delineato al momento dell’accesso al mercato – ha detto l’Ad Fausto Manzana – Detti risultati, peraltro, per via delle tempistiche delle acquisizioni effettuate nel corso del 2017, comprendono in minima parte i risultati economici delle nuove realtà acquisite, i cui benefici si manifesteranno pienamente nell’esercizio in corso”. La posizione finanziaria netta è di 52,5 milioni, i mezzi propri di 64,3 milioni. Il CdA proporrà all’Assemblea, convocata per il 30 aprile, sia un dividendo di 0,30 euro per azione sia la richiesta di ammissione a quotazione sull’Mta, auspicabilmente sul segmento Star. “L’accesso al mercato Mta, nel rispetto degli impegni assunti con i nostri investitori, consentirà di ampliare ulteriormente la visibilità della società e rafforzarne il posizionamento competitivo” ha spiegato Manzana. E per il 2018 “si prospetta un esercizio caratterizzato da un ulteriore incremento di ricavi ed ebitda, grazie all’entrata a regime delle attività delle realtà acquisite e alla crescita organica in termini di nuove commesse per la quale il gruppo ha gettato solide basi nel corso del 2017” conclude la società.