MILANO (AIMnews.it) – Ftse Aim resiliente alle discese dei mercati azionari. Nei 10 giorni che hanno sconvolto l’Europa, quelli successivi al voto inglese su Brexit, infatti, l’indice benchmark del mercato Aim ha lasciato sul terreno solo il 3,5%: una perdita, certo, ma decisamente più lieve rispetto al -10,9% del Ftse Mib e al -10,4% del Ftse All Share. Pur con tutti i caveat del caso – dalla minore liquidità dell’Aim all’intervallo temporale di confronto molto breve – a cosa può essere dovuta questa divergenza così significativa? Probabilmente alla differente composizione settoriale del paniere dell’Aim Italia: nessuna banca, pochi titoli legati alla consulenza finanziaria, molta industria, tecnologia, energie rinnovabili. Un posizionamento che anche nel medio termine, e in un periodo convulso come il primo semestre di quest’anno, ha retto meglio alla furia dei mercati: -18% circa per il Ftse Aim contro il -24,4% del Ftse Mib e il -23,5% del Ftse All Share.
Poi occorre considerare anche il diverso orizzonte temporale: gli investimenti sull’Aim, sia per la loro minore liquidità sia per il fatto di operare su un mercato con alte prospettive di crescita, avvengono in ottica di più lungo termine, lasciando pertanto meno spazio al trading e alle operazioni di breve.